Interviste e testimonianze

Clicca sui player qui sotto per ascoltare le testimonianze sulla vita di Don Giovanni.

Si tratta di interviste e brani audio realizzati dalle allieve di Fondazione Luigi Clerici che hanno coinvolto amici e conoscenti di Don Giovanni nel racconto di alcuni dei momenti più belli del suo mandato presso la Parrocchia di Pescarenico.


Biografia di Don Giovanni

Lettura di Alicia Fumagalli, allieva della classe 2° Operatore Amministrativo, dal testo di Giulio Boscagli

…Ricordando Don Giovanni

Di seguito l’intervista a Elisabetta de Maron, realizzata da Chiara Iannuzzi, apprendista iscritta alla classe 3° del corso per Operatore Amministrativo.

FORMATO AUDIO – clicca play per ascoltare

RIELABORAZIONE TESTUALE

a cura di Chiara Iannuzzi

Intervista alla signora Elisabetta De Maron la quale è stata una dei giovani facenti parte del club creato da Don Giovanni nei suoi anni di servizio a Pescarenico.

Qual è il Suo primo ricordo di Don Giovanni essendo che lo ha conosciuto personalmente?
Io e la mia famiglia ci trasferimmo nel 1965 dalla Valtellina a Pescarenico e una delle prime domeniche andammo a messa e appena finì come da tradizione per quegli anni aspettammo che uscisse per presentarci come nuova famiglia della parrocchia; mi ricordo molto bene che lui disse “Ah che bello! Anche io mi sono appena trasferito, ciò significa che cominceremo insieme”.
Da queste sue parole si può capire che persona era Don Giovanni, era una persona cordiale, molto accogliente; era capace di vedere nelle persone che incontrava le qualità positive che essi possedevano.

Ho notato che sui campaniletti sono riportati alcuni articoli scritti da voi giovani della parrocchia, quali attività proponeva Don Giovanni ai giovani alle persone del comunità?
Creo un corso di cucito dove tutte le donne si ritrovavano e passavano dei momenti di preghiera e di riflessione, inoltre durante questi incontri le signore che partecipavano insegnavano a bambine e ragazze l’arte del cucito; anche io partecipai a questo corso in quanto stavo per sposarmi e in quegli anni era quasi obbligatorio sapere almeno rifare un orlo o attaccare un bottone.
Rimise in sesto il catechismo che veniva svolto da lui personalmente sia per i bambini e ragazzi che una volta a settimana anche per le mamme.
prestò anche molta attenzione all’oratorio che era ancora diviso in maschile e femminile dove venivano svolte anche diverse attività, diede molta importanza al momento del gioco, alle gite, col passare del tempo unificò i due oratori e fece anche qui un gran lavoro per far sì che i ragazzi che erano in oratorio anche grazie all’aiuto di Don Guido sarebbero diventati capaci a loro volta di organizzare e prendere parte nella gestione dell’oratorio.

Riuscì anche a far sì che i ragazzi che a causa del loro tenore di vita non partecipavano così assiduamente al catechismo con l’aiuto del signor Plinio Agostoni diventassero parte integrante della parrocchia creando “ il club dei giovani”, dove noi giovani suonavamo la chitarra data la grande passione di don Giovanni per la musica e passavamo del tempo di preghiera e riflessione insieme. Alcuni di noi diventarono parte integrante della redazione dei campaniletti dove mensilmente scrivevamo articoli su tematiche che potevano interessare sia a giovani che ad adulti.

Da quello che ha detto Lei fino ad ora si può constatare che Don Giovanni volesse dare molto spazio ai giovani pensando come si fa tutt’ora che essi siano il futuro della società, cercando di dare anche ai ragazzi impossibilitati le stesse opportunità perciò abbattendo anche la barriera sociale tra i diversi ragazzi; oltre alle attività che ci ha già elencato proponeva anche qualche corso ai fini scolastici?
Sì, creò il doposcuola in quanto ai tempi Pescarenico era un quartiere periferico dove erano collocate gran parte delle grandi aziende metallurgiche, e avendo egli molto una fede molto profonda e essendo fermamente convinto che le persone vanno aiutate in qualsiasi modo.
Così grazie alla creazione del doposcuola nel vecchio oratorio maschile riuscì ad aiutare in primis grazie ad alcune maestre e ragazzi della parrocchia i bambini delle scuole elementari, ma Anche i loro genitori che essendo operai non riuscivano a seguirli come avrebbero voluto.
Divenne anche cappellano del carcere presente nella parrocchia di Pescarenico e anche lì riuscì a portare la sua bontà creando sui campaniletti degli spazi appositi per i carcerati dove loro scrivevano testi e poesie; riuscì anche a portare il coro nel carcere così da rallegrare l’umore dei detenuti.

Qualche tempo fa abbiamo parlato con la signora Maria la quale ci ha raccontato che in parrocchia si organizzavano degli spettacoli di burattini, volevo sapere se anche voi del club dei giovani partecipavate agli spettacoli e cosa proponevate dove si svolgevano e come
Noi del club avevamo una nostra sede concessa da Don Giovanni, che era situata sopra il campanile, l’aveva tutta ridipinta con colori vivaci e murales e l’avevamo risistemata a nostro piacimento. Noi durante questi momenti organizzavamo la settimana, parlavamo della scuola e del lavoro, preparavamo i copioni degli spettacoli per i bambini, mi ricordo che una volta facemmo la parodia di Rome e Giulietta, di Cappuccetto Rosso e tanti altri.
Don Giovanni e Don Guido organizzarono per noi anche dei viaggi culturali all’estero, andammo a Berlino, in Polonia per due volte, qui incontrammo molti cristiani e rimanemmo sbalorditi da come fossero differenti da noi, infatti in Germania era ancora presente il muro e grazie a questa esperienza riuscimmo a renderci pienamente conto di com’era il mondo là fuori.